All'inferno e ritorno - 7° puntata

Giornata di sole, aria bella, buona, calda ma non troppo, da non passare di certo in un cazzo di letto d'ospedale, considerando soprattutto il fatto che non c'era un motivo per trascorrerla lì, 3 e mezza, 4, 4 e mezza, 5 di pomeriggio, niente, ogni tanto suonavo il campanello, chiedevo all'infermiere di turno lumi a tal riguardo, il medico sta arrivando, un attimo di pazienza, ma dopo le 5 è partito un...

"Pazienza stocazzo, proprio, mi sono rotto i coglioni, sono 4 ore che aspetto sto medico, tra poco ne combino una delle mie...", e con questa frase avevo chiuso le comunicazioni...

Alle 6 meno un quarto, diciassetteequarantacinque minuti, dalla mezza che ero rientrato in reparto, per cui non è avvezzo ai conteggi, dopo 5 ore e un quarto, prendo decisamente il comando...

"Ascolta, prendi quella borsa, quell'altra cosa che andiamo, mi sono rotto i coglioni, oltre che fisicamente, anche psicologicamente, basta, questi hanno voglia di cagarmi il cazzo ma io non ne ho voglia per niente..."

"Ma non, dai, arriveranno, aspetta un secondo...", mi replicava la mia autista...

"Ma che cazzo devo aspettare, la calata degli dei?!?! Ma vaffanculo, te come loro, la presa per il culo è finita, vado via, voglio solo vedere che un qualcuno si metta nel mezzo, vedi che fine fa..."

Le mie parole non erano dette a mezza voce, con difficoltà raggiungo la porta, nulla e nessuno in giro, sembrava un reparto abbandonato a se stesso, sempre più convinto di quello che stavo facendo, inizio con il mio ghiaccio sull'uccello e camminare, alla meno peggio, verso l'uscita, a metà strada circa una voce alle mie spalle...

"Fermo, dove sta andando??"

Un'infermiera, che non avevo mai visto...

"E te che cazzo vuoi, eehhh?? Chi ti ha mai cagato??"

"Intanto piano con i termini, perché...", non l'ho fatta finire, basta, mi arriva questa, senza arte né parte, e vuol parlare e tenere la cresta alta?? Non sarà vero, dopo più di 5 ore che mi stavo letteralmente grattando i coglioni...

"Ma che cazzo vuoi te lo ripeto, (serie di bestemmie), sono 5 ore, 5 ore che aspetto che vi facciate i cazzi vostri, siamo al vostro servizio?? Non mi risulta che siate voi, a farmi lo stipendio, al contrario, poco o molto che sia, sono io che faccio il vostro, per cui non ho più voglia di attendere, me ne vado, mi avete rotto il cazzo, understand?!?!"

La carica emotiva che avevo in quel momento era veramente altissima, non era proprio il massimo della vita avermi contro in quella configurazione, a 31 anni, in piena forma fisica, con una rabbia e una cattiveria dentro per quello che era successo in quella giornata di merda, avevo una forza tale dentro che era moltiplicata da tutti quei fattori, non poteva neanche lontanamente reggere il confronto con me sotto nessun punto di vista, per cui si affrettò a dire...

"Prendo due documenti e due indicazioni post-operatorie e arrivo, mi deve però firmare le dimissioni a suo carico..."

"Ma che cazzo me ne frega del carico o meno, porti quelle scartoffie di merda, che firmo e me ne vado..."

Cinque minuti di orologio e avevo già ripreso il mio lento viaggio verso la mia vettura, mi aveva detto due cose in croce, tra cui quella di stare attento a una potenziale erezione notturna, soprattutto la 1° notte a causa dei punti freschi, sarei dovuto andare una prima volta dopo un paio di giorni dall'intervento, poi si sarebbe fatto il punto della situazione, ma in quel momento l'unica cosa che contava era quella che stavo lasciando l'ospedale, dovevo andare in un posto, il tempo iniziava a stringere, la mia velocità di trasferimento era limitata, era ora di muoversi, e il più in fretta possibile...

Continua...