Spiaggia attrezzata: un anacronismo abominevole
A Torino, tra gli anni '70 e '90, il periodo delle vacanze era scontato.
Fabbriche come la F.I.A.T. o la Michelin nella quale migliaia di torinesi lavoravano tutto l'anno, chiudevano i battenti per circa un mese. Come ovvia conseguenza, tutti i dipendenti, dirigenti ed imprenditori facenti parte dell'indotto si adeguavano alla decisione dando vita ad esodi di massa su strade torride.
A Torino le persone si dividevano in categorie abbastanza nette:
- Taluni, i più abbienti, sceglievano località rinomate: era il tempo della Capannina o di Sestriere.
- Altri, soprattutto coloro che erano immigrati dal Sud e sentivano forte il richiamo alle origini, facevano rientro al "paese".
- Molti si riversavano sulle coste della Liguria alimentando un aumento dei prezzi vertiginoso in una regione che, durante l'anno, ospitava un terzo delle persone e generando malcontento fra gli abitanti che pure campavano di turismo.
- I meno fortunati si accontentavano di un soggiorno nella propria afosa città tra serrande chiuse ed esercizi commerciali assenti.
Nella terza opzione, la Liguria, ricadevano la maggior parte dei torinesi. Nelle città di questa regione si riversavano migliaia di famiglie. Come un'orda di barbari facevano la loro comparsa all'improvviso da nord ed invadevano villaggi e cittadine per poi rigurgitarsi nelle spiagge.
Anche i paesi si differenziavano per prestigio e, quindi, per prezzi e fama. Nella riviera di ponente, dove spesso andavo con la mia famiglia, il più famoso paese quanto inarrivabile era Alassio: essendo uno dei pochi con spiaggia ricoperta di sabbia aveva visto crescere la propria fama che ancora oggi lo contraddistingue.
I liguri iniziarono a organizzarsi. Nacquero molteplici strutture alberghiere che sopravvivono ancora oggi senza alcuna ristrutturazione e portano i segni di 60 anni di attività. Ma soprattutto ci fu la corsa alle concessioni delle spiagge con le solite schifezze all'italiana.
Oggi, in Liguria, praticamente la spiaggia è privata. A colpo d'occhio ci sono solo ombrelloni di stabilimenti balneari nei quali non puoi entrare se non paghi l'obolo dell'affitto dell'ombrellone. In agosto puoi raggiungere dai 25€ ai 55€ al giorno.
Le spiagge pubbliche sono pochissime. Generalmente sporche, dalla superficie assai ridotta e posizionate in luoghi dove non sono potuti proliferare gli stabilimenti a causa di rocce o scogli che non agevolano l'entrata in acqua.
In Liguria, dunque, non hai quasi scelta: o spendi 600€ di ombrelloni per 15-20gg oppure ti conviene andare altrove.
Personalmente non mi piace per nulla questo tipo di vacanza che evito come il fuoco ma ogni anno, intorno a ferragosto, andiamo a Loano (SV) a trovare i suoceri, fare pranzo insieme e passare un paio di giorni al mare.
Mi capita dunque di relazionarmi con questa realtà che ormai ho relegato ai ricordi di quando ero ragazzino e che mi piace sempre di meno.
Prima di tutto non sopporto che una persona non possa entrare se non negli orari stabiliti. A differenza di quando ero adolescente, adesso mi alzo presto al mattino e non sopporto di buon grado il sole: per me gli orari migliori per andare al mare sarebbero le 6:00 fino le 10:00 o la sera fino le 21:00 ma puoi scordartelo perchè la spiaggia apre alle 8:30 e chiude alle 19:00
I bar all'interno sono per la maggior parte vecchi e con una concezione di mezzo secolo indietro: i gestori aspettano i clienti e sono spesso svogliati e indifferenti: sanno che per ogni cliente insoddisfatto, l'anno prossimo ne arriveranno altri due nuovi e quindi ti trattano con indifferenza e superficialità offrendo servizi non all'altezza del prezzo pagato.
Anche quest'anno andrò in Liguria a ferragosto. Osserverò le persone crogiolarsi al sole per qualche giorno ma poi ritornerò a casa in attesa delle mie ferie vere e proprie che farò a settembre.
E voi che mi raccontate? Siete in vacanza? Dove?
Immagine di copertina da sito Freepik: Umbrella and chair on the tropical beach sea and ocean
Questa roba della spiaggia locked mi spiazza, perché qui su al Friuli il cosiddetto bagna-asciuga, cioè la parte variabile che va dal mare a seconda della marea, alla prima fila di ombrelloni, saranno 20-40 metri e ci puoi andare perché è suolo pubblico. Tanto che tutti fanno la "passeggiata". Certo non ci puoi mettere l'ombrellone, ma puoi metterci il telo mare per terra e prendere il sole (che di sti tempi, più che prenderlo ti incenerisci). O quanto meno, credo sia ancora così, non ci vado da almeno 20 anni.
La legge "è uguale per tutti": ok, battuta a parte la teoria vuole che anche in Liguria sia così ma... invece di 20-40 metri, il bagno asciuga si riduce a pochissimi metri ma soprattutto non essendoci quasi spiagge libere dalle quali poter entrare, è veramente difficile l'accesso.
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