Tranquilli, volate basso per favore...

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Immagine CC0 creative commons

Appena terminata una serie di puntate di una discreta consistenza, 77 per la precisione, e sono in quella sorta di limbo che mi fa sbandare, cioè di non avere una certa garanzia di avere argomenti di cui parlare, ma dura poco, perché probabilmente già l'argomento di cui ho intenzione di parlarvi oggi potrebbe, in linea teorica, durare qualche puntata, di cosa ho voglia di parlarvi?

Semplice, di un concetto, che spero vi possa arrivare nella maniera giusta, cioè in quella che ho intenzione di trasmettervi, che è stato un attimo sviluppato in una trasmissione che ho visto ieri pomeriggio, era sul 3° canale Rai...

Spesso in quel programma invitano dei meteorologi, per parlare di previsioni meteo e di eventuali problematiche inerenti alle condizioni e alle varie perturbazioni in transito nella nostra penisola, un fatto che mi sta da sempre sui coglioni è quello relativo ai cosiddetti allarmi-meteo...

Faccio una doverosa premessa, mi rendo conto che le previsioni, soprattutto quelle a distanza di qualche giorno, non possono essere precise, di questo fatto mi rendo conto, ma anche tutto questo sbandierare di allarmi rossi, arancioni o gialli, e poi quando si va a vedere, spesso non ci sono addirittura perturbazioni di alcun genere, allora mi girano proprio le palle...

In quella trasmissione, proprio ieri, quel coglione di conduttore, che ha un dilatatore all'orecchio (se lo mettesse in culo, un bel dilatatore anale...), fa un'uscita che più o meno suona così...

"Non capisco come certa gente possa lamentarsi di questi allarmi che vengono diramati e poi non si verificano le condizioni avverse relative a quel medesimo allarme, invece di essere contenti per lo scampato pericolo, si arrabbiano che la protezione civile o chi per lei ha diramato un allarme che si è rivelato inesistente, invece di ringraziare vanno a reclamare o criticare, ben vengono uno, dieci, cento falsi allarmi, l'importante è che qualcuno avverta, e che le persone stiano a sentire queste comunicazioni...

Pezzo di merda che non sei altro, ma che cazzo vai dicendo??

Prima di tutto, se si continua a gridare al lupo, al lupo, e poi il lupo non si presenta, prima o poi la gente ti manda a fare in culo, perché si stanca di veder diramati questa tipologia di allarmi, di prendere delle decisioni in conseguenza di questi falsi allarmi, e poi verificare sul campo che non ci sono stati i millimetri di pioggia previsti, secondariamente, se proprio vuoi trasmettere un messaggio del genere, devi cambiare impostazione, perché se me lo dici in una certa maniera, non arrogante, non sono le righe, ti giustifico senza problemi, se usi un tono del tipo...

"Non rompere il cazzo, ringrazia che ci degniamo di avvertirti, per cui sta zitto che noi abbiamo sempre ragione..."

Ragione sto cazzo, se mi fa un'uscita del genere...

"Spesso diramiamo allarmi meteo che fortunatamente si rilevano infondati, ci dispiace se procuriamo dell'ansia nella popolazione ma le previsioni meteo non hanno un'attendibilità assoluta, per cui a volte possiamo sbagliare, ci auguriamo che in ogni caso le persone tendano a seguire le nostre indicazioni per non ritrovarsi in situazioni poco piacevoli e molto particolari...", allora cambia tutto, allora ammetti che fai delle cappelle, allora ammetti che non sei infallibile, e sei tu che voli basso, e tutto cambia, invece di tenere sempre alta la cresta...



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Sono d’accordo con te sull’importanza di comunicare gli allarmi meteo in modo responsabile. È fondamentale che le autorità bilancino l’esigenza di avvertire la popolazione con la necessità di evitare inutili allarmismi. Un approccio più trasparente e meno arrogante potrebbe aumentare la fiducia delle persone nelle previsioni meteo e nelle comunicazioni ufficiali.

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Un commento che potrei definire come perfetto, secondo il mio punto di vista, hai centrato l'obiettivo, un po' più tranquilli, meno enfasi, meno pressione, sembra quasi che se non hanno un qualcosa con il quale rompere le palle, tipo, a rotazione, covid, guerre varie, siccità (in altri tempi), esondazioni varie, non sono contenti, devono sempre farci stare con la cacca al culo, senza in balia di una calamità, non è capace questo, a volte si ha anche bisogno di passare del tempo senza queste invasioni della nostra sfera personale, invece di scassare i coglioni con tutte queste allerte meteo, che spesso si rivelano infondate, che inizino seriamente a considerare il fatto che questi eventi, che vengono definiti come eccezionali, saranno sempre più frequenti in futuro, e la colpa di questi disastri di chi è, del singolo cittadino? Non penso, forse è il caso di mettersi una manina sulla coscienza (ma chiedere a un politico di avere una coscienza è impossibile) e pensare seriamente a tutelare il territorio, servono reali interventi, serve che i nostri politici non ci fottano costantemente i nostri soldi, perché se è vero che l'evasione fiscale ammonta a circa 110 miliardi di euro all'anno, lo spreco della pubblica amministrazione è quasi il doppio, circa 200 miliardi di euro, e quei soldi sono sempre i nostri, quelli che ci fottono con tasse di vario genere, per cui pensino loro a non commettere reati odiosi come corruzione, collusione, peculato, commistioni varie con tutti i tipi di mafie esistenti, poi vengano a rompere il cazzo al singolo cittadino...

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Io stesso seguo solo ciò che dimostra il canale meteo, perché a volte dice che piove e poi c'è il sole per tutto il giorno, la maggior parte delle loro previsioni qui non sono accurate, mi godo il tempo come viene, credo.

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Fai bene a seguire il canale meteo ma con un pizzico di distacco, in modo tale da fare quello che ritieni più opportuno...

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Sì, certo, per non farsi prendere alla sprovvista.

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Condivido il fatto che allarmare senza motivo è un errore alla stessa stregua di non allarmare quando è necessario farlo.
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Caro @mad-runner sono pienamente concorde con te: l'allarmismo ormai è l'unica forma di comunicazione che si conosce in certi frangenti, o anche che si conosca (e basta, senza aggiungere altro). Il tutto deriva dal dover fare audience piuttosto che avvisare, cercare di avere più click, più ascoltatori, più attenzione inutilmente, senza offrire effettivamente nulla in cambio. Poi magari ci sono le occasioni in cui sia utile, come negli ultimi giorni a Bologna o Genova, ma a quel punto tendiamo ad ignorare perché sopraffatti dalla sensazione di continua allerta.

Lo stesso discorso si applica al modo in cui danno le notizie, sfruttando i termini "terremoto" "tragedia" "catastrofe" ecc. in contesti in cui non ci azzeccano molto.
Sarà che l'ho vissuto il terremoto con continue scosse prima del grande evento per 6 mesi (quello sì che era allarmismo serio) per cui ogni volta che lo usano a sproposito mi ci incazzo proprio perché la mia attenzione viene catturata in un certo modo sentendo la parola, per poi capire che non ci entra un Casier!

Quello che temo di più è che non si potrà migliorare

Per il meteo io continuo a svegliarmi la mattina, aprire la finestra e lì decidere il tempo che fa!

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Rispondo un po' a braccio, a questo tuo piacevole commento, anche io spesso apro la finestra la mattina e controllo il tempo "a occhio", anche se ammetto candidamente di capirci poco o quasi nulla...

Sì, penso anch'io che si tratti di vero e proprio terrorismo mediatico, se non ci trasmettono paura e apprensione non sono contenti, perché i pericoli catturano la nostra attenzione...

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