Siamo arrivati a questo punto... - 64° parte

Vado in negozio, in quel triste mattino di martedì, umore sotto i piedi, arriva pure una pattuglia della Polizia Stradale, mi guardo in giro, avevano forzato la serranda elettrica e buttato giù il vetro antisfondamento, avevo chiesto all'assicurazione se dovevo aumentare le misure di sicurezza ma mi avevano risposto che al momento andava bene così com'era, io avrei messo tranquillamente qualcosa in più, tipo un paio di buoni lucchettoni negli occhioli che c'erano a terra, così come il ripristino delle serrature centrali di bloccaggio, ma sarebbe stati degli accorgimenti da valutare eventualmente dopo il primo furto che avessi subito, alla faccia della velocità, sono rimasto letteralmente sbalordito da quanto accaduto, perché avevo fatto poca pubblicità su mezzi di informazione, giusto un tam tam sui social e poco altro, in pochi giorni una visita sgradita da parte di maledetti ladri, la circostanza che fossi assicurato attenuava il dolore, il fastidio, il disagio di quella intrusione, sì, perché di vera e propria intrusione si trattava, ci si sente violati, indifesi, violentati nel profondo dell'anima, pur non avendo subito nessuna tipologia di violenza, ma tutto sembra improvvisamente sporco, fuori posto, quel locale al quale mi ero affezionato pareva un luogo estraneo, privato della nostra personalità che con tanta fatica gli avevamo trasmesso, avevano rubato di tutto e più di tutto, persino delle piccole scarpe che la mia compagna aveva realizzato all'uncinetto, perché si dice che le scarpe da infante portano fortuna perché hanno tanta strada da fare, io auguro, anche a distanza di diversi anni, a quei ladri di aver contratto le peggiori e più dolorose, devastanti malattie degenerative della Terra, perché sono stati dei bastardi maledetti, andando a portare via persino un bossolo della 2° Guerra Mondiale in ottone, e altri effetti personali ancora...

La stronzata peggiore di tutte l'ha sparata uno dei due poliziotti sopraggiunti in negozio, il vetro centrale, dove era posizionata la serratura di apertura, era stato buttato giù dai ladri, e si era rotto in diversi pezzi, era lì, in mezzo, dovevo rimuoverlo non appena i poliziotti avessero svolto il loro lavoro, uno dei due, appunto, mi chiede, per entrare in negozio, di aprire la porta...

Il vetro era nel mezzo, disteso a terra, tutti, io, il padrone di casa, la mia compagna, l'altro poliziotto, eravamo entrati passando dalla porta centrale inchiavata perché era impossibile senza spostare il pesante vetro entrare, questo qui se ne esce che voleva che gli aprissi la porta d'ingresso, il collega l'ha fulminato con uno sguardo e gli ha detto di entrare e di non rompere le palle, poi si fanno le barzellette sulle forze dell'ordine, per forza...

Una volta congedati i due poliziotti, mi guardai per l'ennesima volta in giro, un senso di sgomento, di smarrimento, di frustrazione mi pervadevano nell'animo, con i coglioni sempre più a terra mi misi lentamente a ripulire della devastazione che i maledetti avevano generato, non ci volle molto per rendere nuovamente presentabile il negozio, ma aprire poi per cosa?

Avevo un piccolo magazzino, circa 200 paia di scarpe, perché le mie finanze erano piuttosto limitate, in accordo con il mio collega che mi forniva le scarpe in conto deposito, non gli aveva preso chissà quali assortimenti di prodotto, ma un minimo di vendibilità ce l'avevo, qualche serie più o meno completa di prodotti era stata fatta, mi avevano lasciato poco o nulla, avevano letteralmente svuotato il negozio, con un danno valutabile intorno ai 10,000 euro, per quanto riguardava il magazzino, oltre ai danneggiamenti agli infissi e al vetro abbattuto...

Continua...