Siamo arrivati a questo punto... - 49° parte

Passarono circa tre quarti d'ora, prima che il vice-direttore della Cassa dei Risparmi di Forlì mi richiamasse, come aprii la comunicazione, mi investì, bonariamente, con una raffica di parole...

"Ohhh, ma che cazzo hai combinato a questo qui?? Gli hai per caso trombato la moglie? Gli hai rigato la macchina? Gli hai rubato il portafoglio? Gli hai tirato una merda? Perché io difficilmente ho avuto delle reazioni del genere, da quello che tutto sommato considero con un collega, anzi, questo è un responsabile small-business, voglio prendere le distanze perché io non mi identifico assolutamente con comportamenti o atteggiamenti come quelli che ha avuto lui..."

"Perché? Scusa cosa, avrebbe fatto, cosa avrebbe detto di così sensazionale??"

"Ha provato a criticare l'operato della mia banca, finché parlava di te, io ho provato ripetutamente a difendere la tua posizione, perché ho un'opinione buona della tua persona, ma quando è passato a fare insinuazioni, a fare commenti sarcastici e acidi verso l'istituto per il quale lavoro, allora non ci ho visto, più, e gli ho replicato a dovere, dicendogli che non doveva permettersi certi atteggiamenti con me, perché non li avrei tollerati nella maniera più categorica, questo è uno scemo, un invasato della sua professione, un cretino che non merita nulla dalla vita, messo lì per andare a rompere i coglioni alla povera gente che lavora..."

Ringraziai calorosamente il vice-direttore per avere in un certo senso difeso e perorato la mia causa, rimaneva il retrogusto amarognolo di aver ancora una volta di più la certezza di avere a che fare con una serpe, di quella veramente e altamente velenose, in grado di rovinarti semplicemente mediante l'esercizio esasperato delle sue funzioni, che continuò a fare, finché nel luglio del 2003, dopo 5 mesi passati a ingoiare veleno e rabbia, all'ennesima telefonata con numero privato che ricevevo, gli dissi questa cosa...

"Ok, va bene, la settimana settimana porto con la liquidazione finale per cessata attività, che durerà per 6 mesi, durante i quali cercherò di racimolare il più possibile per saldare quanti più debiti possibili, le chiedo la cortesia di non stressarmi ogni 3 x 2 con richieste di pagamenti vari, che fra l'altro non è che ce ne siano più di tanti, perché il mutuo e il conto corrente ipotecario che avevo con il suo istituto sono stati chiusi, rimane solamente il conto corrente normale, che ha un affidamento di 20 mila euro al momento attuale quasi interamente utilizzato, non c'è solamente lui, tra i miei creditori, c'è un'altra banca e soprattutto ci sono diverse aziende, io proverò a portare avanti tutto quanto nella maniera migliore possibile per tutti, ma ho bisogno di tranquillità per fare questa cosa, per cui glielo richiedo un'altra volta, stop alle telefonate e a pressioni di qualsiasi genere, già è un dolore fortissimo quello che sto provando per la chiusura di questa attività, non aggiungiamo anche altre cose, altre situazioni, che alla luce dei fatti c'entrano ma fino a un certo punto con tutto quanto quello che c'è in ballo, si rischia di bruciare l'arrosto continuando sulla falsa riga e sull'andazzo attuale..."

Continua...