Non c'è una giustizia... - 1° parte


Immagine CC0 creative commons

Questa piccola serie che partirà nella giornata odierna è un po' di tempo che mi frullava per la testa, non saranno tantissime puntate, non riesco a quantificarle esattamente, di certo non saranno pochissime, forse 10, 15, 20, non lo so precisamente, diciamo che inizierò questo viaggio, questo ricordo che sarà necessariamente frammentario e frammentato, perché non ho vissuto molto a fianco della persona di cui voglio parlarvi, che è reale, vera, come veri saranno i fatti che vi narrerò...

Il ricordo parte da molto lontano, da più di 40 anni fa, cazzo come passa il tempo, sono già trascorsi più di 40 anni, una vita, o meno, una mezza vita, per certi versi mi sembra quasi ieri, per altri mi rendo conto che questi anni sono passati, ma andiamo ai fatti, che partono dalla mia frequentazione alla Scuola Superiore, Istituto Tecnico Commerciale, dopo i primi 3 anni frequentati in una sezione, nel passaggio al 4° anno quella stessa sezione viene smembrata, per il fatto della 2° lingua diversa (una parte studiava il francese, fra cui io, e una parte studiava il tedesco, ci apponemmo, provammo anche a protestare nelle opportune sedi ma non ci fu nulla da fare), per cui arrivai in un'altra sezione, dopo un breve periodo di adattamento ai nuovi compagni, peraltro molto breve, mi ambientai perfettamente, integrandomi a meraviglia con i miei nuovi compagni, con alcuni legavo bene, con altri un po' meno, tra quelli con i quali stringevo rapporti piuttosto buoni ce n'erano uno in particolare, che mi ricordavo, a livello di caratteri fisici, etnie orientali, anche se in maniera molto velata, mi sembrò sin da subito un bravo ragazzo, e in effetti non mi sbagliavo affatto...

All'epoca aveva già una ragazza, erano una bella coppia davvero, lui aveva già le idee molto chiare, ricordo perfettamente un suo discorso, che pareva da diciottenne che sognava troppo, che viaggiava troppo con la mente in avanti, eppure era troppo sicuro di sé, troppo convinto di questa affermazione, dimostrava una maturità alta, perché nel pronunciare questo discorso era insolitamente serio e posato, ogni parola era pesata e ponderata attentamente, ma procediamo con il racconto, andando a parlare brevemente del tifo, con specifico riferimento al calcio...

Era una classe, quella in cui mi stavo inserendo, abbastanza particolare dal punto di vista del tifoso calcistico, in quanto c'era una piccola dominanza di tifosi juventini, alla quale io appartenevo, una buona rappresentanza del tifo milanista, al quale apparteneva questo ragazzi di cui vi sto parlando, e una netta minoranza di tifo interista, tra l'altro composto da un paio di ragazze, perché a livello maschile non c'era neanche un ragazzo che tifava per l'Inter, fatto molto strano ma era proprio così, il lunedì dopo lo svolgimento della giornata di campionato era un piccolo delirio, perché le due opposte fazioni delle due principali tifoserie, juventina e milanista, si scontravano apertamente, senza logicamente venire alle mani, nel rispetto reciproco, capitanate da me per quello che riguardava il drappello bianconero, mentre per la fazione rossonera era proprio il ragazzo di cui vi sto parlando a portare in alto il vessillo del Milan...

Continua...



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