E' tormentato per forza... - 20° parte

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(Edited)


Immagine CC0 creative commons

Con la consapevolezza di aver ottenuto quello di cui avevo bisogno, ritornai al 3° piano della clinica, dove era ricoverata la mia compagna, senza neanche prendere l'ascensore, volevo fare il mio rientro vittorioso in reparto, ora nessuno mi avrebbe rotto le palle più di tanto, certamente, rispetto per il lavoro degli operatori sanitari in genere, ci mancherebbe altro, ma farsi mettere i piedi in testa anche no, visto e considerato il fatto di come era avvenuta la mia fantasmagorica uscita di qualche minuto prima da quello stesso reparto, per cui fermai la 1° infermiera che mi capitò a tiro chiedendole dove fosse la caposala, mi venne indicata una porta, poco distante dal punto in cui mi trovavo, feci qualche passo in quella direzione, la porta era aperta, mi sull'uscio e..., grande sorpresa...

La caposala era la stessa persona che mi aveva in un certo senso cacciato in malo modo dalla stanza della mia compagna, e che avevo successivamente allegramente mandato a farsi rompere il culo, sono praticamente certo che mi si stagliò un sorrisetto del cazzo in viso, e senza attendere oltre, dissi...

"Visto che ci saremmo rivisti, che le mie non erano minacce a vuoto??"

Un certo disappunto era visibile in quella donna, inizialmente cercò di fare un gioco dove, ancora non lo aveva capito bene, avrebbe inequivocabilmente perso, quello di chi tra i due avesse il cazzo più duro...

"C'è poco da fare il simpatico, perché in ogni caso le regole le detto io..."

"Dipende da quali siano le sue regole, con la direttrice ho parlato in maniera molto chiara, e mi sembra che non mi abbia dato torto, se per ogni cazzata dovette scassarmi i coglioni, o peggio ancora, impedirmi l'accesso al reparto, allora non faccio altro che tornare immediatamente di sotto, e questa volta stia tranquilla farò ritorno con la medesima, in modo tale che possa riscontrare l'atteggiamento ostile che lei, nonostante tutto, sta ancora tenendo nei miei confronti, lei non si vuole rendere conto che il mio mondo, in questo momento e per la durata del ricovero della mia compagna presso questa struttura, è proprio dentro a quella stanza, a me di Milano non me ne fotte letteralmente un cazzo, non sono qui in qualità di turista, arriviamo presso questa struttura con un trascorso di ricoveri in cui la mia compagna ha rischiato di morire, per una tragica concomitanza di fatalità e di circostanze avverse, per cui i miei nervi sono letteralmente a fior di pelle, non ho di certo voglia di combattere una guerra intestina con lei, ho semplicemente chiesto a un medico se potessi rimanere nella stanza, almeno per il giorno dell'intervento, e lo stesso dicasi per i giorni seguenti, sia lui, sia la direttrice non mi hanno negato questa possibilità, solamente lei mi sta mettendo i bastoni tra le ruote, se ci diamo una calmata, soprattutto lei, forse le cose andranno meglio, non crede?!?!

Non aveva un bel carattere quella caposala, era un po' troppo presa dall'incarico che ricopriva, ma ero disposto ad andare fino in fondo, pur di vedere riconosciuto, in una maniera o in un'altra, il mio diritto di accesso a quel fottuto reparto, l'incertezza che leggevo sul suo viso mi fece capire che stavo iniziando ad ottenere qualcosa, che il muro che aveva eretto nei miei confronti stava lentamente cedendo...

Continua...



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