E' tormentato per forza... - 12° parte

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(Edited)


Immagine CC0 creative commons

E arrivati a questo punto piombo in una sorta di black-out mentale, ho ripercorso tantissime volte quel determinato frangente di tempo, senza riuscire a capire come mai mi ritrovai, a un certo punto, in questa situazione...

Sono fermo, davanti alla porta dove so che è ricoverata la mia compagna, ho finito di espletare le pratiche per il suo ricovero eccezionale d'urgenza, so che dentro alla stanza ci sono 4 infermiere (cosa ci fanno 4 infermiere, tutte insieme, dentro a quella stanza? Come faccio a sapere che ci sono proprio 4 infermiere??), a un certo punto sento dei lamenti, ma una cosa straziante, che arrivava al cuore, provenire da dentro quella stanza...

Era la mia compagna, che non capivo bene se stesse piangendo, se si stesse lamentando, se stesse facendo altro ancora, resta il fatto che c'entra qualcosa di serio che non stava andando per il verso giusto, perché comprendevo delle frasi sconnesse, che più o meno suonavano così...

"Basta, basta, basta per favore, basta, mi stai facendo male, basta con questi fori, basta, fatela smettere vi prego, mi sta facendo troppo male, smettetela..."

Era sempre la mia compagna, anche in questo caso non so come, ma sapevo che stavano cercando di prenderle un'altra vena, ma c'è qualcosa che non stava tornando per il verso giusto, le vene probabilmente erano collassate, ma sapevo anche che la mia compagna aveva già un altro catetere venoso inserito, per cui, con la mia logica elementare, potevano sempre sdoppiare quella via e procedere con una doppia infusione, non lo dico io ma la logica...

Ero dilaniato dal dubbio, cosa che hai giorni attuali non avrei più, perché oggi come oggi sarei entrato in quella stanza senza attendere un attimo di più, con l'esperienza che mi ha lasciato il covid i miei dubbi me li sarei ficcati in culo e avrei disintegrato la maniglia e tutto quello che c'era dietro, infermiere, soprattutto infermiere compresa, una in particolare, quella, o quelle, che stavano, a tutti gli effetti, seviziando la mia compagna, perché quella era una vera e propria tortura, senza mezzi termini, l'unico grande freno che avevo, all'epoca (questi fatti si riferiscono a 5 anni fa), era rappresentato da questo fatto...

Se fossi entrato in quella stanza, il film di quanto sarebbe accaduto viaggiava vorticosamente nella mia mente, erano 4 infermiere, donne, ma potevano anche essere uomini, non importava, ma il fatto che fossero donne era un ulteriore problema, perché mentre agli uomini avrei fatto male, molto male, a una donna, con tutta la rabbia repressa, tutta la frustrazione, tutto il malessere che covavo dentro da tempo per la situazione complessiva e generale che la mia compagna stava purtroppo vivendo da tempo, a una donna, o anche a più donne, avrei non solo fatto male ma avrei potuto anche arrivare più in là, perché non c'è resistenza, 50-60 kg di peso contro una furia animale di 90 kg non c'è competizione, avrei tirato via le 2 o 3 infermiere non direttamente responsabili di quanto stava accadendo, mentre alla bestia, perché di tale animale si tratta, che stava infierendo contro la mia compagna, l'avrei presa, ficcato il mio avambraccio destro sotto al suo collo, tirata su di peso, forse senza neanche che toccasse i piedi per terra, e dopo il passaggio della sinistra non so se avesse avuto il tempo di farmi il nomedelpadre o raccomandare l'anima al diavolo, perché per lei sarebbe stato un momento che, in un modo o nell'altro, non avrebbe mai dimenticato...

Continua...



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