All'inferno e ritorno - 16° puntata

Sono stato bene diversi anni, alla faccia di quel coglione di medico di merda che voleva riprogrammare l'intervento dopo qualche mese, funzionava tutto a meraviglia, una volta risolto il discorso dell'unione ufficiale, ho continuato a usarlo senza nessun problema, ma superati i 10 anni da quel nefasto intervento, incominciai a notare che un qualcosa non andava per il verso giusto, non ricordo bene la successione degli eventi, ma a un certo punto mi ritrovai in una situazione veramente balorda...

Si era formato una sorta di restringimento, a livello di pelle, molto forte e duro, una specie di anello, rigido, anelastico, largo circa un centimetro e mezzo, che circondava il mio uccello, la pelle scorreva liberamente quando era in posizione di riposo, mentre in erezione le cose si complicavano, la pelle veniva indietro fino alla fuoriscita completa del glande, ma questo maledetto anello si posizionava subito sotto, e rimaneva lì, durante un normale rapporto sessuale, nella beneaugurante ipotesi di un rapporto anale, le poche volte che ancora succedeva, era un vero e proprio casino, l'ultimo di questa tipologia fu un autentico dramma, senza dilungarmi troppo, a causa dello spazio molto stretto e serrante sul membro, quell'anello riuscì a scorrere fino a circa la metà dell'uccello, causandomi non pochi dolori, perché era di circonferenza nettamente inferiore alla circonferenza dell'uccello stesso in quel punto, fate conto di vedere una cintura larga, tipo quelle da pesista, allacciata stretta a metà della lunghezza dell'uccello, un dolore pazzesco, al punto tale che, una volta verificata questa situazione, per tutta la durata di quel rapporto inserii alla base dell'asta l'indice e il medio, andando a bloccare la pelle, per evitare lo scorrimento avanti e indietro di quell'infame anello, quando finalmente raggiunsi l'orgasmo, fu un'esplosione di sensazioni contrastanti nel mio cervello, mi abbattei sul letto, pregando la controparte di non muoversi fino al ritorno alla posizione di normalità dell'uccello...

Non potevo andare avanti così, rapporti anali a parte, era diventato un problema che andava affrontato, la partenza di un nuovo lavoro rimandò di qualche anno l'intervento, ma nella primavera di 20 anni esatti dopo il 1° intervento, mi recai in un altro ospedale, nelle vicinanze della mia città, perché di andare nel reparto di urologia del mio ospedale non se ne parlava assolutamente, il ricordo di quello che combinarono era, ed è, indelebile, per cui, se proprio proprio, questa volta volevo scegliere io da chi farmi inculare...

Andai alla 1° visita, dopo un attento esame, visto che eravamo in zona (e c'era pure l'età), il medico mi chiese se volevo fare il controllo della prostata, risposi senza problemi affermativamente e con una perlustrazione di pochi secondi mi disse che era tutto a posto, ben diverso, logicamente, il discorso sull'uccello, una 2° circoncisione era inevitabile, con la rimozione integrale di quella sorta di laccio che ostruiva il mio uccello in maniera netta ed evidente, la circoncisione sarebbe stata eseguita in un vicino ospedale, in quanto loro non erano attrezzati per quella tipologia di interventi...

L'impressione che mi fecero fu altamente positiva, l'ospedale all'esterno sembrava un vecchio casermone di 40, 50 anni fa, ma come spesso si dice, l'ospedale lo fa il personale che ci lavora dentro, la banca la fanno i funzionari con cui vieni in contatto, l'assicurazione la fanno gli incaricati della tua filiale, per cui, dal punto di vista personale, umano e professionale, non avevo nulla da eccepire questa volta, mi auguravo solamente che quelle sensazioni venissero confermate anche per il periodo di esecuzione materiale dell'intervento stesso...

Come unica prescrizione, dovevo presentarmi il giorno dell'intervento a digiuno, se volevo potevo depilarmi a casa, sarei stato ricoverato in day-ospital, e salvo complicazioni, dimesso in giornata...

Continua...