All'inferno e ritorno - 12° puntata

Iniziai a utilizzare la pomata anestetica ogni giorno, facendo quella sorta di ginnastica all'uccello, pelle indietro, lentamente, poi un po' di movimento avanti e indietro, ma unicamente per cercare di rendere elastica la pelle e di cercare di appiattire quella cicatrice che mi preoccupava e non poco, con la crema le cose migliorarono abbastanza, riuscivo, non senza difficoltà, a scappellarlo, ma la tranquillità che tutto fosse andato bene, quella non ce l'avevo proprio, magari erano solamente delle preoccupazioni infondate, magari...

I giorni passavano, prendevo gli anti-infiammatori come indicatomi, ma la cicatrice rimaneva lì, bella grossa che sembrava un mini-anello distanziatore per uccello, battuta a parte, avevo delle strane sensazioni, ma cercavo di ricacciarle indietro, possibile che qualcosa fosse andato storto??

Con questi dubbi, e con il dolore che non era completamente sparito, quando mi accingevo a muovere la pelle, dopo circa 10 giorni dall'ultimo accesso a quel meraviglioso reparto di urologia, andai a un nuovo controllo, altro medico, altro consulto, altra diagnosi, spiegai esattamente quello che mi stava succedendo, lui guarda attentamente l'uccello, l'espressione si fa seria, molto seria, poi parole, pesanti...

"Non ci siamo ancora, non mi convince questa situazione, gli anti-infiammatori non bastano, in quanto temo un'infezione (?!?!), inizi a prendere degli antibiotici che le prescrivo, speriamo che tutto si normalizzi, ma c'è il rischio concreto di una parafimosi, ma tentiamo questa soluzione con gli antibiotici, e speriamo bene..."

Cazzo, infezione, e quella che novità era? Avevo tenuto il mio uccello come un oracolo, lo avevo accudito scrupolosamente, avevo seguito passo passo tutte le loro indicazioni, con un risultato che definire scoraggiante era poco, e le mie sensazioni, le mie brutte impressioni, si stavano concretizzando e materializzando come lugubri fantasmi, parafimosi, il termine suonava maledettamente male, anche se c'era ancora la soluzione antibiotici da percorrere, fiducioso in quella sorta di ciambella di salvataggio che mi era stata lanciata, incominciai anche quella cura...

I giorni passavano ancora, stavo assumendo correttamente gli antibiotici, ma di grandi miglioramenti non ce n'erano, la cicatrice era sempre lì, evidente, dolorosa (anche se in leggerissima attenuazione), pronunciata per tutta la sua circonferenza, il mio umore era sotto i piedi, ero certo che il peggio fosse passato, invece mi ritrovavo una situazione che definire problematica era poco, non c'erano aspetti positivi in tutto quello che stava succedendo, era merda e basta, uno schifo totale, qualcosa non era andato per il verso giusto, ma non capivo ancora cosa, e il brutto che neppure da parte dei medici mi era stata fornita una spiegazione plausibile...

Terminai quel ciclo di antibiotici, non ricordo se fosse durato una settimana oppure fino a una decina di giorni, poi mi recai, senza grandi speranze, nuovamente in ospedale, per un ulteriore consulto, un altro giro, un altro medico, un ulteriore allungamento dell'assunzione degli antibiotici, e pure questo qui, quasi a spot, tirò fuori alla fine della sua chiacchierata informale con me quel termine di merda, che mi gettava in una condizione psicologica molto deprimente...

ipotesi di parafimosi

Continua...