Il volo (parte 17)

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... ospedale temo di finire nel reparto di psicologia, che è proprio accanto a quello dove è ricoverata Adriana. Rivivo ogni volta i tre giorni passati in clinica negli USA, capendo che mi hanno preparato per adesso.
Un utile mezzo è la bicicletta che mio padre mi ha prestato; mi aiuta a chiarire un po’ le idee e a respirare un po’ di ossigeno. Torno a casa la sera sfinito. Prima di salire le scale noto con curiosità che la pianta che ho visto la mattina è adesso schiacciata a terra. Sembra che qualcuno l’abbia calpestata. Perché proprio quel giorno? Non potevano schiacciarla il giorno prima? Magari non ci avrei fatto neanche caso, invece stamani mattina viveva e adesso è lì schiacciata al suolo.
Il pensiero allora, si collega ai deliri di Adriana quando sostiene di aver vissuto la solita situazione due volte e di avere avuto un dejà vu.
Sento odore di coincidenza. Sembra che in qualche modo il suo volo avrebbe dovuto interrompersi proprio quel giorno. Lei è ancora viva, questa pianta mi mostra che il suo destino è stato deviato? Una gioia paranoica mi accompagna mentre salgo le scale e mi preparo ad andare a dormire. Scambio due chiacchiere con la ragazza polacca e poi mi addormento con un po’ di vertigini e completamente esausto dalla lunga giornata.
Usare logica e ragionamento mi causa una forte stanchezza, riducendo l’energia che posso darle. In modo naturale mi affido all’istinto. Cerco di non giudicarmi per quello che faccio, mi sarei giudicato in futuro. Adesso la mamma vuole volare, vuole salvarsi, ha bisogno di me. Anch’io ho bisogno di me, del mio coraggio. Ciò che stiamo vivendo avrà una sua ragione poi, ma adesso bisogna viverlo.
Tutto quello che la vita mi ha preparato, adesso trova una sua ragione d’essere. Tutte le esperienze vissute, servono per riuscire ad aiutarla nel migliore dei modi. Gli strumenti a disposizione sono le mani, gli occhi, la fede, lo stomaco, la fiducia, il cuore e la mente. La mente sarà libera, senza il desiderio di sapere come andrà a finire, rimarrà nel presente.
Mi addormento.

Pagina 210 - to be continued

The flight (part 17)

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... hospital I fear I will end up in the psychology ward, which is right next to the one where Adriana is admitted. I relive each time the three days I spent in the clinic in the US, realising that they have prepared me for now.
A useful tool is the bicycle my father lent me; it helps me clear my head a little and breathe in some oxygen. I return home in the evening exhausted. Before climbing the stairs I notice with curiosity that the plant I saw in the morning is now crushed to the ground. It looks like someone has trampled it. Why that day of all days? Couldn't it have been crushed the day before? Maybe I wouldn't have even noticed, but this morning it was alive and now it is there crushed to the ground.
The thought then, connects with Adriana's delusions when she claims to have experienced the same situation twice and to have had déjà vu.
I smell coincidence. It seems that somehow her flight should have been interrupted that very day. She is still alive, does this plant show me that her destiny has been diverted? A paranoid joy accompanies me as I climb the stairs and prepare to go to sleep. I exchange small talk with the Polish girl and then fall asleep feeling dizzy and completely exhausted from the long day.
Using logic and reasoning causes me great fatigue, reducing the energy I can give her. In a natural way I rely on instinct. I try not to judge myself for what I do, I would judge myself in the future. Now Mum wants to fly, she wants to save herself, she needs me. I need me too, my courage. What we are experiencing will have its own reason later, but now we must live it.
Everything that life has prepared for me, now finds its reason for being. All the experiences I have had, serve to help you in the best possible way. The tools at your disposal are your hands, eyes, faith, stomach, trust, heart and mind. The mind will be free, without the desire to know how it will end, it will remain in the present.
I will fall asleep.

Page 210 - to be continued

The song for this page of the book

Giving you the courage I still need, I repropose it here for this page. A hymn to one's own courage, to joining that certainty of what one does. A certain basis, a frequency to accompany those days and the legacy Adriana leaves us. A profound, present serenity, born from within. We are the courage.

La canzone per questa pagina del libro

Donarti il coraggio di cui io ho ancora bisogno, la ripropongo qui per questa pagina. Un inno al proprio coraggio, all'unirsi a quella certezza di ciò che si fa. Una base certa, una frequenza per accompagnare quei giorni e l'eredità che ci lascia Adriana. Una serenità profonda, presente, che nasce da dentro. Noi siamo il coraggio.

The story [Ita]

You have just read a page from my story as an Italian romantic songwriter. This story is the tale of a boy, between 1998 and 2002, riding in his LPG SW Regata. It is now also translated into English and I add half a page to tell the connection after 20 years with life now.

One song per page

At the time there were only about ten Regata Collective songs, now there are at least 400 posted on you tube. So each page will be accompanied by a song lasting about as long as it takes to read the page.

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La storia [Ita]

Hai appena letto una pagina della mia storia di italian romantic songwriter. Questa storia è il racconto di un ragazzo, tra il 1998 e il 2002, a cavallo della sua Regata SW a gpl. Adesso è tradotta anche in Inglese e aggiungo mezza pagina per raccontare il legame dopo 20 anni con la vita di adesso.

Una canzone per pagina

All'epoca le canzoni dei Regata Collective erano appena una decina, adesso che ce ne sono almeno 400 pubblicate su you tube. Quindi ogni pagina sarà accompagnata da una canzone della durata più o meno del tempo che serve per leggere la pagina.

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