Il Lord del Lago- Cap2 [ITA/ENG]

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Proseguo nel raccontare la storia del nostro Lord Mirko ringraziando prima di ogni cosa, quanti di voi hanno apprezzato il mio scritto votandolo. Spero di non deludere le vostre aspettative e spero di continuare a divertirmi e divertirvi.

Riporto il precedente post.

https://hive.blog/hive-146620/@emrys77/il-lord-del-lago-ita-eng

Buona lettura a tutti

Capitolo 2

Lo sceriffo Richard era un vecchio tasso che amava indossare un ampio mantello con cui copriva a mala pena la sua ormai grande stazza, stazza raggiunta in vari anni dediti al buon cibo di cui non negava il suo infinito amore.
Era però efficiente e scrupoloso, gentile con i suoi aiutanti ed arguto e scaltro il tanto che bastava per il suo lavoro.

Quando non era in servizio si poteva facilmente trovarlo alla locanda dove in un angolo semibuio, restava a fissare le braci che si consumavano lentamente nel camino, ragionando e pensando con gli occhi semichiusi ed un sorriso sottile stampato sul volto.

“Richard dimmi pure , cosa ti scuote così tanto?” chiese lord Mirko rimettendo la freccia nella faretra andando poi a poggiarsi sul suo arco che si flesse scricchiolando, facendo quindi apparire una espressione preoccupata sul volto Amilcare.

“ Ecco eccellenza” rispose lo sceriffo poggiando a sua volta la mano destra sulla spada che portava appesa al fianco destro. “ Stamattina i miei aiutanti sono corsi da me spaventati ed affranti e talmente tanto agitati che non sono riusciti a dirmi cosa avevano visto fino a quando non ho servito loro del brandy per calmarli.”

Un moto di stupore fu visibile sul volto di Lord Mirko “ Brandy? Addirittura? E cosa sarà mai successo.”
Disse con tono grave e serio andando ad affiancarsi al tasso, volgendo poi uno sguardo ad Amilcare. “ Ti prego rimetti tutto in ordine, ormai non è più cosa tirare con l’arco, ho da fare con lo sceriffo.”

E presolo sotto braccio, si incamminò con lui aspettando di essersi allontanato di qualche passo prima di incoraggiarlo a parlare. “ Suvvia, dimmi cosa è successo così che possiamo tentare di capirci qualcosa.”

Il vento carezzava il lago nel silenzio in cui il tasso studiò le parole da utilizzare per mettere al corrente il lord di quanto avesse appreso, e gli odori che portò con se, erano pregni del misfatto accaduto quel mattino.

“ Dunque mio signore.” Replicò il tasso prendendo altro tempo. “ Avete presente i campi al limitare della contea? Quelli confinanti con il convento? ” disse guardando il volto calmo del riccio.

“ Si, ho presente sceriffo” replicò Mirko. “ spesso ci andavo quando ero giovane, si raccontava fossero infestati dagli spiriti maligni della foresta e che chiunque avesse attraversato quei campi soprattutto di notte, avrebbe fatto una brutta fine” proseguì il riccio continuando a camminare al fianco del tasso.

“ Ecco, bene mio signore.” Il tasso era evidentemente in difficoltà, riluttante a parlare, ma allo stesso tempo ansioso di farlo in modo di poter condividere il fardello che da quel mattino sentiva nel petto.

Il riccio lo guardava senza parlare, incalzandolo con lo sguardo. Un lento e profondo respiro uscì dalla gola del tasso. “Come dire” altro tempo preso dal tasso. “ qualcuno vi ha fatto una brutta fine, my lord, ed i miei aiutanti stamattina lo hanno scoperto e sono corsi a dirmelo ed io prima di andare a controllare di persona sono venuto a mia volta da voi. “

Il tasso si strinse nelle spalle posando uno sguardo affranto su Lord Mirko. “ Non è mancanza di coraggio la mia, ma una richiesta di sostegno oltre che di aiuto, per questo sono venuto da voi.”

Lord Mirko incrociò lo sguardo dello sceriffo studiandone l’espressione, poi fece un cenno con il capo e disse semplicemente . “ Bene, andiamo.”

E senza aggiungere altro, a rapidi passi si incamminò, sicuro che lo sceriffo lo stesse seguendo. Il tasso sorrise debolmente, certo della reazione del riccio e senza battere ciglio si mise a seguire Mirko facendo il possibile per rimanere al passo.

Per tutto il tragitto nessuno disse una parola ed il silenzio che li avvolgeva sembrava si potesse tagliare con un lama, ma quando infine giunsero, ciò che trovarono li ammutolì ancora di più.

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I continue telling the story of our Lord Mirko by thanking first of all, those of you who appreciated my writing by voting for it. I hope I do not disappoint your expectations and I hope to continue to amuse and entertain you.
I reproduce the previous post.
https://hive.blog/hive-146620/@emrys77/the-lord-of-the-lago-ita-eng
Happy reading to all

Chapter 2
Sheriff Richard was an old badger who liked to wear a broad cloak with which he barely covered his now great stature, a stature attained over several years devoted to good food of which he did not deny his infinite love. He was, however, efficient and scrupulous, kind to his helpers and witty and shrewd enough for his work. When he was not on duty, he could easily be found at the inn where, in a semi-dark corner, he stood staring at the embers slowly burning in the fireplace, reasoning and thinking with his eyes half closed and a thin smile plastered on his face.
"Richard tell me, what is it that shakes you so much?" asked Lord Mirko, putting the arrow back in his quiver and resting it on his bow, which creaked, thus making a worried expression appear on Hamilcar's face.
"Here, Excellency," replied the sheriff, resting his right hand on the sword that hung at his right side. " This morning my aides ran to me frightened and distressed and so much agitated that they could not tell me what they had seen until I served them some brandy to calm them down."
A look of astonishment was visible on Lord Mirko's face " Brandy? Even that? And what could have happened?" He said in a grave and serious tone as he went to stand beside the badger, then turned a glance to Hamilcar. "Please put everything back in order, it's no longer bow-shooting, I have to deal with the sheriff." And taking him under his arm, he walked with him, waiting until he had gone a few steps away before encouraging him to speak. "Come on, tell me what happened so we can try to figure it out."
The wind caressed the lake in the silence in which the badger studied the words to use to make the lord aware of what he had learnt, and the smells he brought with him were imbued with the misdeed that had happened that morning.
"So my lord." Replicated the badger, taking more time. "You know the fields on the edge of the county? The ones bordering the convent? " he said, looking at the calm face of the hedgehog.
"Yes, I know them, sheriff," replied Mirko. "I often used to go there when I was young, it was said that they were haunted by the evil spirits of the forest, and that whoever crossed those fields, especially at night, would come to a bad end" continued the hedgehog, continuing to walk beside the badger.
"There, well my lord." The badger was evidently struggling, reluctant to speak, but at the same time eager to do so so that he could share the burden he had been feeling in his chest since that morning. The hedgehog looked at him without speaking, urging him on with his gaze. A slow, deep breath came out of the badger's throat. "As if to say," more time was taken by the badger. " someone has done you wrong, my lord, and my aides found out this morning and ran to tell me, and before I went to check for myself I came to you in turn. " the badger shrugged his shoulders, laying a distraught gaze on Lord Mirko. "It is not a lack of courage on my part, but a request for support as well as help, which is why I came to you." Lord Mirko crossed the sheriff's gaze, studying his expression, then nodded and said simply . "Right, let's go." And without adding anything else, he walked off with quick steps, sure that the sheriff was following him. The badger smiled faintly, certain of the hedgehog's reaction, and without batting an eyelid he followed Mirko, doing his best to keep up. All the way, no one said a word and the silence that enveloped them seemed as if it could be cut with a blade, but when they finally arrived, what they found silenced them even more.



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